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Afrikaner, Partito.

Partito politico sudafricano. Fondato dal generale Botha nel 1910, era originariamente composto da Boeri nazionalisti che aspiravano alla piena autonomia e indipendenza dall'Inghilterra. Nel 1913, per necessità politiche e di governo, il partito si unì agli unionisti, tutti coloni inglesi, provocando il risentimento della parte più intransigente dei nazionalisti boeri, i quali abbandonarono il P.A. e diedero vita al Partito nazionalista, con a capo il generale Hertzog. Il P.A. rimase tuttavia al governo, prima sotto la guida di Botha (1910-1919) e poi del generale Smuts (1919-1924). Nel 1924 gli Afrikaner persero numerosi consensi e il potere passò in mano al Partito nazionalista di Hertzog. Nel 1931 i nazionalisti stipularono un accordo con l'Inghilterra ottenendo molte delle concessioni richieste; ciò rese più duttile la loro posizione politica tanto che fu possibile un riavvicinamento al P.A., riavvicinamento che sfociò in un'alleanza politica in occasione delle elezioni del 1933 e si concluse con la fusione in uno stesso partito, chiamato United Party, nel 1934. Una frangia di estremisti nazionalisti restò però fuori da tali accordi e formò a sua volta un nuovo partito chiamato Purified Nationalist Party che, sotto la guida di F. Malan, si proponeva di recidere ogni rapporto con la Gran Bretagna. Nel 1939, con l'inizio della seconda guerra mondiale, lo United Party si scisse nuovamente a causa delle diverse posizioni assunte dai suoi membri nei confronti del conflitto: Hertzog, convinto fautore della neutralità, consegnò il potere a Smuts, convinto interventista, il quale nel 1948 sancì un nuova alleanza con un altro P.A., sorto da poco nella regione dell'Orange e guidato da Havenga. Alle successive elezioni politiche, tenutesi nel 1948, il Partito di Havenga e il Partito nazionalista di Malan si unirono e, ottenuta la vittoria, attraverso una politica segregazionista molto decisa, detta apartheid (V.), instaurarono un regime di repressione nei confronti della popolazione nera e dell'ideologia comunista, avversati da numerose forze di opposizione tra cui l'ANC (African National Congress) di Nelson Mandela. La coalizione politica dei due partiti portò nel 1953 alla nascita di un partito unico, guidato da Malan. Dopo le dimissioni di quest'ultimo (1954) esso fu retto da nazionalisti ancor più intransigenti come Strijdom (1954-1958) e Verwoerd, i quali inasprirono il regime di segregazione dei neri, approfondendo ulteriormente il divario con gli altri Paesi del Commonwealth (organizzazione che il Sudafrica abbandonò nel 1961). Nel 1991 il Parlamento sudafricano, votando l'abrogazione del Population Registration Act che classificava la popolazione su basi razziali, compì un passo decisivo sulla strada dello smantellamento della legislazione segregazionista. Questa svolta politica provocò la violenta reazione del P.A. e delle altre organizzazioni di destra operanti nella Repubblica Sudafricana, le quali tuttavia non riuscirono a impedire lo svolgersi di libere elezioni multirazziali nel 1994.